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La Rete nazionale Esp ha deciso di costituire un’associazione professionale

La Rete nazionale Esp ha deciso di costituire un’associazione professionale

L’obiettivo è dare uniformità e tutelare la figura degli esperti in supporto tra pari in virtù di un futuro riconoscimento istituzionale. La decisione è emersa durante il 3° Convegno nazionale

di Simona Gotti e Costanza Tuor

BOLOGNA - Diverse realtà organizzative ed esperti in supporto tra pari italiani si sono incontrati il 23 e 24 giugno a Bologna durante il 3° Convegno nazionale della Rete Esp per condividere i principi di base per la costituzione di un'associazione professionale di esperti nel supporto tra pari, secondo la legge n. 4/2013. Alle 14.30 di venerdì pomeriggio il Centro sociale Montanari che ci ospita è già affollato: 90 dei 106 iscritti provenienti da molte parti d’Italia (Emilia-Romagna, Trentino, Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia, Lazio, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Molise) riempiono la sala, mentre altri si aggiungono alla chetichella. Chi non è riuscito a raggiungerci si è collegato in videoconferenza.

Il convegno si apre con i ringraziamenti di Francesca Guzzetta (CSM Navile Bologna) verso tutti quelli che hanno permesso di realizzare la manifestazione e con i saluti istituzionali. Alessio Saponaro (dirigente Area Salute Mentale Regione Emilia-Romagna) ricorda che la Regione ha riconosciuto da tempo gli Esp, attraverso la qualifica di orientatore, e porta buone notizie circa l’approvazione di quattro progetti di valorizzazione di questa figura. Fabio Lucchi (direttore DSM-DP Ausl Bologna) sottolinea invece l’importanza del supporto tra pari, basato sull’esperienza vissuta, e della trasversalità della figura, presente ad esempio in carcere. Marco Menchetti (docente di Psichiatria dell’Università di Bologna) cita uno studio canadese «sul disturbo di accumulo in cui si è potuto evincere un’efficacia maggiore del supporto tra pari rispetto alla psicoterapia e all’approccio farmacologico». Fabrizio Starace (direttore DSM-DP Ausl Modena) si collega in video per dare sostegno all’iniziativa. Conclude Antonella Misuraca, presidente del CUFO di Bologna, ricordando il valore oggettivo del lavoro dell’Esp e augurando un suo inserimento progressivo nei servizi.

Vengono poi delineate le tappe fondamentali che hanno condotto la Rete Esp a queste giornate: la 1° Conferenza nazionale a settembre 2021 introdotta dal webinar “Esserci per aiutare, esserci per cambiare” e la stesura, nello stesso anno, della 1° Carta nazionale degli Esperti nel supporto tra pari, presentata poi a Roma al Ministero della Salute a febbraio 2022, gli incontri online con allargamento ad altre realtà e l’incontro dell’anno scorso a Bologna, dove si sono costituiti tre gruppi di lavoro - Riconoscimento della figura istituzionale, Formazione e Promozione - che hanno illustrato i risultati a cui sono giunti.

Si inizia con la presentazione dei risultati del sondaggio promosso dal gruppo Riconoscimento per rilevare le diverse situazioni contrattuali degli Esp in Italia. Ben 37 realtà organizzative hanno risposto al sondaggio, per un totale di 227 schede individuali. I risultati sorprendono Giuseppe Salamina, Asl di Torino e consulente del Ministero della Sanità, in quanto emergono molti rapporti di lavoro subordinato, a tempo determinato e indeterminato, o autonomo occasionale, con un buon riconoscimento economico rispetto a un impegno medio mensile di circa 40-50 ore.

Per il gruppo Formazione Eva Campioni, Esp dell’associazione L’alba di Pisa, ricorda che «la formazione è fondamentale perché contribuisce alla crescita completa della persona, oltre che del sapere esperienziale. In tutti i contesti esplorati, la formazione teorica e sul campo ha avuto un ruolo decisivo». Giampaolo Scarsato, formatore di Brescia, sottolinea invece «l’importanza del metodo che valorizza l’esperienza individuale, la co-progettazione, le competenze, le relazioni, la recovery e gli strumenti a sostegno dell’apprendimento come tirocini e stage». E per Kirsten Duesberg, docente del corso nazionale EX-IN, «oltre al vissuto è importante la metodologia utilizzata per costruire il sapere specifico degli Esp, in quanto sono anche loro che devono fare formazione».

Il gruppo di Promozione della figura evidenzia poi come siano già tante le attività presenti sul territorio, mentre altre siano ancora da sviluppare, ma che in questo momento è primariamente importante «metterci la faccia e promuovere con la propria esperienza e la testimonianza personale il lavoro degli esperti in supporto tra pari», commenta Rossella Monti, Esp di Modena.

L’idea di fondo che ha spinto in avanti i lavori, sottolineata più volte da Andrea Puecher, Esp di Trento e portavoce del gruppo del Riconoscimento istituzionale, è che «sia arrivato il momento di fare, di concretizzare. Costituire un’associazione professionale porterebbe agli Esp un'uniformità sul piano nazionale. Inoltre sarebbe una garanzia per il loro lavoro». Puecher illustra quindi la possibilità di creare l’associazione «grazie alla legge n. 4/2013 sulle professioni non organizzate», ritenuta vantaggiosa perché «offre una buona flessibilità che ben si adatta alle necessità degli Esp». Rosaria Ruta, dell’associazione Sentiero Facile di Reggio Emilia, entra nel dettaglio della legge ed evidenzia i passi necessari per concretizzare l’idea dell’associazione professionale. «Sono numerosi gli elementi da considerare, primi fra tutti le finalità e i requisiti che compariranno nello Statuto, la necessità di tre sedi distribuite sul territorio nazionale, la scelta del percorso formativo, l’aggiornamento continuo, i vincoli e le opportunità». Viene infine ricordato che il compito dell’associazione sarebbe quello di tutelare la figura dell’Esp per promuoverne il lavoro e la dignità, anche a livello ministeriale, proprio in virtù di un futuro riconoscimento istituzionale.

Sabato mattina alle 9.00 i lavori riprendono puntuali anche se, in presenza, siamo in numero minore, ma con più visualizzazioni in videoconferenza. Giuseppe Salamina illustra gli esiti di alcuni sondaggi realizzati tramite i moduli Google, che hanno permesso di farsi un’idea più precisa su cosa gli Esp pensano del loro lavoro, quali attività prediligono e cosa desiderano dall’associazione, buoni punti di partenza per la discussione che segue in plenaria sui punti più controversi.

La discussione, ricca e vivace, vede il tentativo di superare alcuni nodi fondamentali come la questione a lungo dibattuta sulle diverse esperienze tra Esp utenti ed Esp familiari. La diatriba sembra risolta quando Federica Mangione, Esp e anche familiare di Vercelli, mette in chiaro che «gli Esp utenti possono lavorare alla pari con gli utenti, mentre i familiari possono lavorare alla pari con i familiari, perché hanno in effetti due esperienze differenti». Puecher sottolinea che proprio «la legge n. 4/2013 offre la possibilità di creare più gruppi differenziati per esperienza, mantenendo tuttavia le stesse prerogative. A questo si aggiunge la possibilità di considerare l’associazione non solo riferita al supporto tra pari in salute mentale, ma aperta a tutte le tipologie di supporto tra pari: ciò permetterebbe di esprimere un valore aggiunto come associazione di categoria». Tra i vari aspetti affrontati anche quello di un’eventuale sanatoria per poter essere, all’inizio, massimamente inclusivi verso gli Esp già attivi, con la prospettiva di valorizzare nel tempo il loro percorso formativo.

La parte conclusiva dell’incontro ha permesso di creare i presupposti per avviare i lavori necessari alla costituzione dell’associazione. Più di 30 Esp hanno confermato di voler essere soci fondatori e alcuni si sono offerti di lavorare per redarre lo Statuto, in una logica di autogoverno e dignità della figura. E comunque con il prezioso sostegno degli operatori che partecipano alla Rete. L’assemblea si è chiusa con la visione di alcuni loghi proposti per la Rete nazionale Esp, mentre una bellissima foto di gruppo ha suggellato l’atmosfera coinvolgente che ha permesso di fare il primo passo per concretizzare, così, una visione partita da molto lontano.

E le prossime tappe? Incontri online di sottogruppo e appuntamento a Reggio Emilia il 22 settembre, in occasione della Settimana della salute mentale, per un incontro nazionale allargato dal titolo l'Oasi dell'Esp. Arrivederci e a presto!

Parliamone Insieme
il sito della Consulta regionale per la Salute Mentale dell’Emilia-Romagna


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Si ringrazia la Regione Emilia-Romagna

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